La giornata era stata lunga, e l’ufficio a Salerno, con le sue pareti grigie e i telefoni che squillavano senza sosta, sembrava un labirinto in cui il desiderio si era perso. Ma c’era qualcosa, anzi qualcuno, che rendeva il tutto sopportabile. Luca. Alto, con spalle larghe e uno sguardo da cazzo duro. Ogni volta che passava vicino alla mia scrivania, il cuore mi martellava e la figa si inumidiva istantaneamente.
L’Ufficio si Scalda
Era quasi l’ora di chiusura. L’ufficio si era svuotato, lasciando solo il rumore sommesso dell’aria condizionata. Mi alzai dalla scrivania e, girando l’angolo per andare alla macchinetta del caffè, me lo trovai di fronte. Luca era lì, appoggiato alla parete, le maniche della camicia arrotolate, che mostrava quei suoi avambracci muscolosi.
«Ancora qui?» gli chiesi con un tono malizioso, sapendo bene dove volevo andare a parare.
«E tu? Pensavo fossi già scappata.» Rispose con un sorriso furbo.
La tensione tra noi era palpabile. Non c’erano più formalità da ufficio, solo due corpi che si desideravano da troppo tempo. Lui si avvicinò, e senza dire una parola mi spinse contro il muro. Sentii il suo respiro caldo sul collo e il suo corpo duro premere contro il mio.
Il Gioco Proibito
«Non sai da quanto tempo voglio scoparti qui, in ufficio, come una troia», mi sussurrò all’orecchio. Le sue mani cominciarono a esplorarmi, scendendo lungo i fianchi e fermandosi sulle mie cosce. La mia pelle bruciava sotto il tocco deciso, mentre lui sollevava la gonna stretta che indossavo.
Non c’era bisogno di dire altro. Lo volevo. Lo volevo dentro di me. E lo volevo subito.
Con un gesto rapido, Luca mi girò e mi fece piegare in avanti, poggiandomi con le mani sulla scrivania. Sentii il rumore del cinturino e della zip dei suoi pantaloni, seguito dalla sensazione inebriante del suo cazzo che scivolava contro la mia pelle. Ero già completamente bagnata, pronta ad accoglierlo.
Passione Senza Freni
Quando finalmente mi penetrò, un gemito di piacere sfuggì dalle mie labbra. Era grosso, e il modo in cui si muoveva dentro di me era devastante. Ogni spinta era più profonda e più forte, e con ogni colpo sentivo crescere un’ondata di piacere irresistibile.
«Sei così stretta, così bagnata… Cristo, che figa da impazzire», ansimò mentre afferrava i miei fianchi con forza.
Le sue mani si spostarono sul mio seno, stringendo e accarezzando con una passione selvaggia. Mi sentivo completamente sua, e adoravo ogni secondo. Ogni colpo faceva tremare la scrivania sotto di noi, ma in quel momento, non mi importava di niente se non del piacere che stavamo condividendo.
Il Climax
Sentivo il piacere crescere sempre di più, fino a quando non potevo più trattenermi. Con un ultimo gemito, il mio corpo si abbandonò a un orgasmo intenso, il tipo di godimento che ti lascia senza fiato. Pochi secondi dopo, sentii Luca farsi più rigido mentre si liberava dentro di me, con un grugnito animalesco che mi fece venire i brividi lungo la schiena.
Rimanemmo lì, ancora uniti, mentre cercavamo di riprendere fiato. Poi Luca si chinò per baciarmi sul collo, un gesto dolce dopo la tempesta di passione che avevamo appena condiviso.
Un Segreto da Conservare
«Penso che rimarrò in ufficio fino a tardi più spesso, se questo è il risultato», dissi ridendo piano, mentre sistemavo i vestiti.
Lui sorrise, con quel suo sguardo da bastardo che sapeva esattamente cosa voleva e come prenderselo. «Allora farò in modo di rimanere anche io», rispose.
Sapevamo entrambi che quella non sarebbe stata l’ultima volta.